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“I romanzi non devono avere una morale facile”: dal nuovo libro ai viaggi a piedi, Enrico Brizzi si racconta – - Casa editrice Ponte alle Grazie

Enrico Brizzi, acclamato autore di "Jack Frusciante è uscito dal gruppo", torna in libreria con "La primavera perfetta". E per l'occasione si racconta a tutto campo con ilLibraio.it. Nell'intervista, parla della sua idea di narrativa (“Il mio mestiere è una passione che praticavo gratis e che ho avuto la fortuna di poter trasformare in lavoro. Per questo sento l’obbligo di difendere la sua autenticità") e del suo amore per il camminare e per il viaggio a piedi, a cui ha dedicato diversi libri: "Mi risulterebbe impossibile raccontare protagonisti idealizzati. Ognuno di noi, nella vita di tutti i giorni, è capace di atti sublimi e di atti riprovevoli e, quando si è in difficoltà, si è più propensi a giustificarsi se ci si trova a compiere atti orribili. Non è certo una morale rassicurante, ma comportarsi in maniera virtuosa è più semplice quando le cose vanno bene". Per lo scrittore bolognese "ogni viaggio ha tre grandi momenti. Il momento in cui lo sogni e lo progetti, il momento in cui lo svolgi effettivamente, e poi viene la terza fase, quella del ricordo. È emozionante partire senza avere la minima idea se ne verrà fuori un libro, un racconto di tre pagine, un romanzo che ti terrà occupato per due anni…"

Enrico Brizzi, acclamato autore di "Jack Frusciante è uscito dal gruppo", torna in libreria con "La primavera perfetta". E per l'occasione si racconta a tutto campo con ilLibraio.it. Nell'intervista, parla della sua idea di narrativa (“Il mio mestiere è una passione che praticavo gratis e che ho avuto la fortuna di poter trasformare in lavoro. Per questo sento l’obbligo di difendere la sua autenticità") e del suo amore per il camminare e per il viaggio a piedi, a cui ha dedicato diversi libri: "Mi risulterebbe impossibile raccontare protagonisti idealizzati. Ognuno di noi, nella vita di tutti i giorni, è capace di atti sublimi e di atti riprovevoli e, quando si è in difficoltà, si è più propensi a giustificarsi se ci si trova a compiere atti orribili. Non è certo una morale rassicurante, ma comportarsi in maniera virtuosa è più semplice quando le cose vanno bene". Per lo scrittore bolognese "ogni viaggio ha tre grandi momenti. Il momento in cui lo sogni e lo progetti, il momento in cui lo svolgi effettivamente, e poi viene la terza fase, quella del ricordo. È emozionante partire senza avere la minima idea se ne verrà fuori un libro, un racconto di tre pagine, un romanzo che ti terrà occupato per due anni…"

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