L'arte di coltivare l'orto e sé stessi – Adriana Bonavia - Casa editrice Ponte alle Grazie
L’orto sembra essere un luogo in cui lavorare per produrre ortaggi, niente di più. Eppure non pochi artisti, ricercatori, mistici, scrittori, hanno cercato il modo di coltivarne uno, a imitazione forse del Creatore, che è per Dante “l’ortolano eterno” che si prende cura di noi, sue fronde. L’orto, un microcosmo fecondo e perciò necessario, ha sempre parlato all’uomo che se ne è occupato. L’uomo moderno, che non produce più quello di cui si nutre, sembra aver perduto la capacità di comprenderlo. L’autrice di questo libro ricostruisce le sue esperienze di orticultore inesperto e cerca di tradurre per noi la ricchezza che il rapporto diretto con la Terra e la Natura produce in chi le coltiva e se ne prende cura. La scoperta è che considerando l’orto come una terra di significati e non come una terra di fatti, si può godere non solo dei suoi frutti materiali ma anche di quelli, altrettanto ricchi, spirituali: la cura, la generosità, la fatica, l’attesa, l’ascolto, la protezione. L’orto cura chi si prende cura di lui.