|
 |
|
|
ARISTODEM
Discorso sui nuovi radical chic
Daniela Ranieri
Pagine: 288
Prezzo: € 16.00
In libreria
da giovedì 6 giugno 2013
Libro disponibile
|
|
|
Chi sono gli aristodem, gli aristocratici
democratici, nuovi radical chic
postideologici, e anzi «post-tutto»,
ma in teoria di sinistra, della già fatiscente
terza repubblica? Le incoerenze politiche,
i viaggi e i luoghi del cuore, le ossessioni
culinarie, enologiche e artistiche,
l’infatuazione terzomondista, i libri
preferiti e i filmetti pieni di pathos...:
capitolo per capitolo questo «pamphlet
letterario», costruito come un racconto,
o come uno psicodramma, attorno
agli iperbolici personaggi della
cinquantenne Luciana, del compagno
Glauco, della figlia Gaia e dei loro
esilaranti compagni – Augusta, Lalla,
Similaun, Froidiana... – seziona
con crudele divertimento i loro moralismi
in ritardo e i loro inspiegabili lassismi,
i loro cliché e le loro velleitarie
aspirazioni: le loro inutili contorsioni
da pseudo-intellighenzia che si vorrebbe
radicale e si rivela invece profondamente
moderata, si vorrebbe vicina ai «nuovi
proletari» ed è inconsapevole del proprio
esclusivo privilegio.
Ribaltando ogni luogo comune intorno
a questi radical chic delle terrazze
metropolitane, disegnandone un ritratto
irresistibile e spietato che echeggia Gadda
e Arbasino, Daniela Ranieri, la più
raffinata e corrosiva fra i nuovi scrittori
italiani, pianta una pietra miliare
sul sentiero della satira letteraria,
rinnovando il nobile e antico genere
per i nostri anni inquieti, zeppi di cattiva
coscienza e di deliranti superfluità.
|
|
"Prendete la gente a quel tavolo lì, quella famiglia atroce
con figli obesi, madre strillona, orribile, padre succube
con dodici telefonini: siamo forse uguali, noi, a quelli?
Dai, affermare una cosa del genere è puro idealismo.
E quando andiamo alle urne e votiamo a sinistra perché
anche quella famiglia abbia diritto a un’istruzione gratuita,
a cure sanitarie (sì, pure alle terme, alle spa), siamo sicuri
che li aiutiamo a ottenere quello che meritano? Non stiamo
assecondando il peggior populismo, in realtà? E non è,
in fondo, un atto violento? Io sto parlando da comunista."
|
|
|